IN QUESTI MESI SI E’ PARLATO MOLTO DI UNA TASSA PATRIMONIALE SULLA PRIMA CASA.

MA CHI DECIDERA’ DI INSERIRE UN’ULTERIORE IMPOSTA SULLA CASA DEGLI ITALIANI PRIMA O POI PAGHERA’ UN PREZZO MOLTO “SALATO” IN TERMINI DI CONSENSO ELETTORALE.

I NOSTRI ESPONENTI POLITICI, SIA DI DESTRA CHE DI SINISTRA, NON AMANO AFFRONTARE DI PETTO QUESTO ARGOMENTO, SPECIE QUANDO SI PARLA DI PRIMA CASA, ANCHE SE FARE ORDINE SAREBBE GIUSTO ED EQUO (ES. ABITAZIONI DI  PREGIO NEI CENTRI STORICI DELLE MAGGIORI CITTA’ VERSANO MENO TASSE DELLE COPPIE GIOVANI CHE VIVONO IN PERIFERIA).

ANCHE IN QUESTO CASO LA DECISIONE VERRA’ DEMANDATO AI COMUNI MA ANCHE A LIVELLO LOCALE CHI INSERIRA’ NUOVE IMPOSTE PRIMA O POI PAGA UN PREZZO IN TERMINI DI CONSENSO.

INTRODURRE E POI RITOCCARE L’IMU O ANCHE PARLARE DI REVISIONE DEGLI ESTIMI CATASTALI E’ PER LA POLITICA UN MODO DI AGGIRARE LA QUESTIONE.

PENSATE CHE L’ULTIMA RIFORMA CATASTALE RISALE AL 1989; LE RENDITE CATASTALI SONO STATE ALZATE DEL 5% TRA IL 1996 E IL 1997 E DEL GOVERNO MONTI NEL 2011 CHE AUMENTO’ PURE LE ALIQUOTE, INTRODUCENDO L’IMU.

MA L’ITALIANO QUANDO SENTE “RIFORMA DEL CATASTO” TRADUCE SUBITO IN “PATRIMONIALE”.

L’IMU VIENE VISSUTA COME UN ATTACCO INDIRETTO AL MITO DELLA CASA, LA TASSA PIU’ ODIATA DAGLI ITALIANI, UNA PATRIMONIALE DI FATTO.

SVICOLARE PARLANDO DI METRI QUADRI ANZICHE’ DI VANI RIPRODUCE LO STESSO EFFETTO, QUELLO DELLA STANGATA.

LA CASA PER GLI ITALIANI E’ UN MITO, UNO STATUS E QUINDI ANCHE UN TABU’; GUAI A CHI LA TOCCA!!!…TUTTA LA RIVOLUZIONE URBANA DEGLI ANNI 40’-50’-60’ E’ ACCOMPAGNATA DAL BISOGNO E DAL DESISERIO DI CASA. GLI IMMIGRATI DEL SUD ARRIVATI AL NORD, DOPO I PRIMI ANNI DI SACRIFICIO, IL LORO SOGNO ERA QUELLO DI COMPRARE UNA CASA IN MODO DA POTER RICHIAMARE TUTTA LA FAMIGLIA.

LA CASA IN ITALIA DIVENTA UN MITO PROPRIO DOPO LE CRISI; QUESTO SIGNIFICA CHE NEI PERIODI MENO DURI TIPO QUESTO CHE STIAMO VIVENDO, DIVENTA MOLTO DIFFICILE TOCCARE LA CASA.

IN QUESTO AMBITO OGNI INTERVENTO FISCALE O DI RIFORMA E’ VISTO COME ATTACCO ALLA PSICOLOGIA MA BISOGNA COMINICIARE A PENSARE COSA BISOGNA FARE DOPO LA FINE DI QUESTA PANDEMIA.

 

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